Diminuisce il potere d'acquisto delle famiglie
Reddito delle famiglie. Diminuisce il potere d’acquisto
Giù il potere d’acquisito delle famiglie italiane: il nemico numero uno si chiama “inflazione”
Potere d’acquisto - Le notizie che arrivano direttamente dall’Istituto Nazionale di Statistica non sono delle più incoraggianti. Questa volta a passare sotto i raggi X dell’Istat è il reddito delle famiglie italiane. Nonostante quest’ultimo abbia fatto registrare un +0,6% rispetto al corrispondente periodo del 2013, il potere d’acquisto è comunque diminuito dello 0,1% nel primo trimestre del 2014 rispetto al trimestre precedente e dello 0,2% rispetto al primo trimestre del 2013. Complice di tale fenomeno è “l’inflazione”, con cui ogni giorno le famiglie italiane devono fare i conti.
Consumi, risparmio e investimenti – Veniamo ora ai punti focali dei dati forniti dall’Istat. Volgendo uno sguardo al rapporto dell’Istituto è possibile notare un lieve aumento (0,2%) della spesa delle famiglie per consumi finali, in valori correnti, nei confronti sia del trimestre precedente, sia del corrispondente periodo del 2013. Per quanto concerne la propensione al risparmio delle famiglie consumatrici, misurata al netto della stagionalità, occorre sottolineare un diminuzione, sempre dello 0,2%, rispetto al trimestre precedente ma in aumento di 0,4 punti percentuali rispetto al primo trimestre del 2013. Risulta invariato invece il tasso di investimento delle famiglie, pari al 6,2% rispetto al trimestre precedente ma in diminuzione di 0,1 punti percentuali nei confronti del primo trimestre del 2013. Questi ultimi dati si ripercuotono sia sulla quota di profitto che sul tasso di investimento delle società non finanziarie: nel primo caso, si registra una flessione dello 0,5% rispetto al trimestre precedente e un +0,3% rispetto al corrispondente periodo del 2013; nel secondo caso, una diminuzione di 0,3 punti percentuali sia rispetto al trimestre precedente sia nei confronti del corrispondente periodo del 2013.
Indebitamento P.A., Pil e fisco – Passano sotto la lente d’ingrandimento anche l'indebitamento netto delle Amministrazioni Pubbliche, il Pil e le entrare totali dell’erario. Andiamo per ordine. Nel primo trimestre 2014 l'indebitamento netto delle Amministrazioni Pubbliche è diminuito dello 0,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il saldo primario (indebitamento al netto degli interessi passivi), rileva ancora l'Istat, è risultato negativo per 8.140 milioni di euro. L'incidenza sul Pil è stata del -2,2%. Quindi, il saldo corrente (risparmio), prosegue l'Istituto di Statistica, è stato pari a -17.684 milioni di euro (era -18.815 milioni di euro nel corrispondente trimestre dell'anno precedente), con un'incidenza sul Pil di -4,7%. Infine, le entrate totali nel primo trimestre del 2014 sono aumentate dello 0,4% rispetto allo stesso trimestre del 2013. Il trend positivo deriva sostanzialmente dall'incremento dello 0,3% delle entrate correnti.